LA VOCE DELLA MEMORIA

"Coltivare la memoria la memoria è un vaccino prezioso contro l'indifferenza"

INTRODUZIONE

La memoria unisce generazioni diverse, storie differenti, perché invita tutti ad una sosta, a volgere lo sguardo indietro, a scrutare nel passato i segni del presente. Nel tempo e nella cultura dell'immediato e del tangibile, dove tutto ci sfiora, ci scivola addosso senza lasciar traccia, ogni occasione per far memoria del passato, per ricordare quanto vissuto, diventa preziosa testimonianza ed assume una notevole valenza pedagogica. Nasce il dovere di consegnare il passato alle nuove generazioni, anche nei suoi lati più oscuri. Le scelte infelici di ieri, che hanno generato sofferenza e violenza, vanno dichiarate come monito ed insegnamento di vita per il futuro: solo così la sofferenza di tanti uomini e donne assume un valore civile e morale. Chi è sopravvissuto ai campi di concentramento porta sulla sua pelle le cicatrici fisiche e psichiche della violenza subita: è il testimone vivente delle tragiche conseguenze di una follia collettiva. Ci è sembrato doveroso dare voce alle persone che hanno vissuto in prima persona l'indifferenza, la violenza e il disprezzo. Abbiamo intervistato alcuni superstiti, ormai anziani, che ricordano con dolore la volontà di resistere e la speranza di riuscire a tornare a casa. Nonostante siano passati tanti anni dalla fine della guerra, si sentono delle vittime a cui è stato tolto una parte di sè , parte che è rimasta nei campi.

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