"KAPÒ"
![](https://www.letylab.it/wordpress4a/wp-content/uploads/2023/05/Kapo_film.jpeg)
Regista: Gillo Pontecorvo
Data di uscita: 29 settembre 1960
Casa di produzione: Vides Cinematografica, Zebra Films, Francinex, Lovcen Film, Cineriz
Paese di produzione: Italia, Francia, Jugoslavia
Il film "Kapò" narra la storia di Edith, una ragazzina di 14anni deportata perchè di nazionalità ebrea.
Quando i tedeschi costringono i suoi genitori a salire sul camion, che li avrebbe portati al treno per i lager, lei sta prendendo lezioni di piano dall'altra parte della città. Mentre i nazisti stanno "caricando" i suoi familiari la ragazza giunge però davanti casa e disperata si fa catturare pur di non restare sola.
Il lungo viaggio la conduce in un campo di concentramento ma, all'arrivo, le SS la separano da madre e padre. Rinchiusa in una stanza con tutti gli altri bambini è destinata alle camere a gas ma riesce a fuggire. In piena notte si trova a vagare disorientata ed è costretta a scoprire decine di cadaveri di uomini e donne completamente sfigurati.
Fortunatamente viene trovata e portata da una prigioniera all'infermeria dove, il dottore ebreo del campo, approfittando della morte di una paziente, non registra il decesso e tatua ad Edith il numero della defunta.
Con il nuovo nome di Nicole, i capelli corti e la casacca a righe con il triangolo nero, viene condotta in una baracca con le deportate non ebree.
Il giorno seguente, lei e le sue compagne vengono caricate su un convoglio e condotte in Polonia in un campo di lavoro.
![](https://www.letylab.it/wordpress4a/wp-content/uploads/2023/05/scenafilm2.jpg)
I primi giorni sono per la ragazza davvero duri, l'angoscia e la depressione la assalgono soprattutto dopo aver visto i suoi genitori correre verso la camera a gas. Affrontare la giornata di lavoro ` per Nicole davvero difficile, è ancora una bambina e il freddo e la pioggia rendono ancora più drastica la situazione. Passano però pochi giorni e la giovane riesce, con un imbroglio, a superare le selezioni. Da questo momento comprende che per sopravvivere deve pensare solo a se stessa, cerca di farsi notare dai tedeschi e arriva addirittura a rubare il cibo ad una sua compagna. Passa i primi due anni di prigionia prostituendosi e stringe amicizia con un soldato tedesco che gli procura razioni supplementari di cibo. Grazie al triangolo nero che indossa e al buon rapporto con le alte cariche del campo, diventa kapò. Perseguitare tutti diventa un suo obiettivo, dimentica anche le donne che nei primi giorni l'hanno aiutata e grazie alle quali è sopravvissuta. La sua crudeltà persiste fino al giorno in cui si innamora di un prigioniero russo, Sasha: da quel momento ricomincia a pensare alla vita, alla liberazione e ai sentimenti umani. Insieme al ragazzo e ai suoi amici, Nicole organizza una fuga di massa: lei avrebbe tolto la corrente al filo spinato e, dopo aver comunicato a tutti l'orario prescelto, doveva iniziare la corsa fuori dal lager, verso la foresta.
![](https://www.letylab.it/wordpress4a/wp-content/uploads/2023/05/scenafilm-1-1024x576.webp)
Arrivato il giorno stabilito Sasha scopre che, abbassando la leva dell'alta tensione, sarebbe partita la sirena dell'allarme ma, i suoi amici lo convincono a non comunicare questo dettaglio alla ragazza sicuri che lei si sarebbe rifiutata di attuare il piano poichè sarebbe sicuramente stata uccisa.
Il rimorso e il senso di colpa assalgono però il giovane russo che proprio all'ultimo avverte Edith. Scoppiano tra tutti il panico e la rabbia, ma la ragazza si convince che la sua vita non è più importante di quella di migliaia di persone e toglie la corrente. Al suono della sirena la fuga e il caos iniziano. I soldati cominciano a sparare e, mentre molti conquistano la libertà, tante persone rimangono uccise. Nicole perde la vita colpita dagli spari mentre Sasha disperato per la sorte dell'innamorata rinuncia alla fuga.